Omicidio di Gorghetto di Bomporto: nuovi particolari dagli esami della Medicina Legale. Dopo aver ucciso la moglie, Francesco Grieco fu colto da pentimento e tentò di rianimarla praticandole una respirazione bocca a bocca.

Dopo aver ucciso la moglie, Francesco Grieco fu colto da pentimento e tentò di rianimarla praticandole una respirazione bocca a bocca. Ma ormai era troppo tardi. A oltre tre mesi di distanza, emergono nuovi particolari sull’omicidio di Gorghetto di Bomporto. Le analisi effettuate dalla Medicina legale, e consegnate oggi agli inquirenti, hanno confermato la versione fornita dell’assassino, che nella sua confessione disse di aver tentato di riportare in vita la consorte dopo averla soffocata con un asciugamano sul letto: intorno alle labbra della donna sono infatti state trovate diverse tracce di Dna dell’uomo, segno della tentativo di respirazione bocca a bocca messo in atto dopo l’omicidio. Era il fine settimana tra il 16 e il 17 maggio scorsi quando Grieco, 53 anni, guardia giurata, uccise la moglie Francesca Marchi, 52 anni, insegnante, e la suocera Irene Tabarroni, 92 anni, nella casa di via Padella in cui tutti e tre vivevano. L’uomo soffocò la moglie al sabato pomeriggio, mentre lei stava dormendo in camera da letto, e il giorno successivo colpì a morte con un martello la suocera, invalida in un letto, per zittire le sue richieste su dove fosse la figlia. Grieco lasciò passare diverse ore prima di allertare i soccorsi: lo fece il giorno successivo, con i due cadaveri ancora nei rispettivi letti. Confessò alla sera del lunedì, in Procura a Modena, messo all’angolo dalla pm Claudia Ferretti. L’uomo disse di aver ucciso in preda ad un raptus e di aver pensato, dopo gli omicidi, di togliersi la vita egli stesso, senza però trovarne il coraggio. Gli esami della Medicina Legale hanno anche confermato un altro particolare fornito del reo confesso: prima di colpire a martellate la suocera, tentò di soffocarla con una coperta. Sulla stessa sono state trovate tracce del Dna dell’anziana. Intanto, per la difesa dell’omicida, sostenuta dall’avvocato Guido Sola, ha chiesto una perizia psichiatrica sull’uomo da cristallizzare in incidente probatorio. Nelle prossime settimane è attesa la decisione in merito del Gip.