Nuovo provvedimento a carico dei fratelli Palmo e Giuseppe Vertinelli, già in custodia cautelare in carcere

Appena iniziato il processo, il caso Aemilia fa registrare un nuovo blitz dei carabinieri del Ros. I militari dell’Arma questa mattina hanno dato esecuzione ad un nuovo sequestro di beni, per un valore complessivo di 30 milioni di euro, a carico dei fratelli imprenditori modenesi di origine calabrese Palmo e Giuseppe Vertinelli, attualmente in carcere proprio nell’ambito della maxi-inchiesta contro la Ndrangheta. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della Dda di Bologna. Nel processo appena cominciato con udienza preliminare per 240 imputati, i due fratelli sono accusati di associazione mafiosa, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Il sequestro di stamane ha interessato 12 aziende, 71 immobili, 22 autoveicoli e diversi rapporti bancari e finanziari. Secondo i pm, i fratelli Vertinelli sarebbero emanazione imprenditoriale del sodalizio di matrice ‘ndranghetistica attivo sul territorio emiliano e operante anche in Calabria, ma capace di un’autonoma e localizzata forza di intimidazione con epicentro a Reggio Emilia e collegato alla Cosca Grande Aracri, con propaggini in Val d’Aosta. Nonostante i sequestri già subiti nei mesi scorsi, i Vertinelli avrebbero ripreso le loro attività intestando ad un giovane prestanome la società ‘Sime Srl’, fissandone la sede a Verona, per sottrarsi all’attenzione investigativa in Emilia-Romagna.