Caso Cpl Concordia: via libera in Regione al primo accordo per la cassa integrazione, che riguarderà per il momento 70 lavoratori

Finalmente la cassa integrazione, per i lavoratori della Cpl Concordia. Oggi, a Bologna, nel Palazzo della Regione, è arrivata l’attesissima firma sull’accordo che dà il via libera agli ammortizzatori sociali per gli addetti della cooperativa travolta dalle note vicende giudiziarie. Non per tutti, però: la tutela interessa per ora solo una settantina dei 1.800 dipendenti totali dell’azienda. La cassa integrazione in deroga sottoscritta oggi, infatti, riguarda solo gli addetti impiegati negli appalti privati, ossia quelli che non sono stati commissariati dal prefetto e dal presidente dell’Anac Cantone. Per gli altri, ossia per quelli che lavorano nell’ambito di appalti pubblici e dunque commissariati, bisognerà aspettare. La questione è tecnica. In altre parole, attualmente, per legge, i lavoratori di imprese sottoposte a confisca anti-mafia non possono beneficiare della cassa integrazione. L’estensione è però prevista dal disegno di riforma degli ammortizzatori sociali: solo quando il testo entrerà in vigore, quindi, gli altri dipendenti della Cpl potranno ricevere la tutela. Proprio per questa soluzione, oggi, in Regione, è stata siglata un’intesa di massima, in vista dell’accordo definitivo che dovrà essere firmato invece in sede ministeriale.