Caso Cpl Concordia. Firmato l’accordo per un anno di cassa integrazione straordinaria per 300 lavoratori della cooperativa. E venerdì sarà un’altra giornata cruciale, con gli attesi decreti attuativi del Jobs Act

Salgono a 370 i dipendenti della Cpl Concordia coperti dalla cassa integrazione. Oggi, a Roma, nella sede del Ministero del Lavoro, è arrivata la firma sull’accordo tra i rappresentanti dei sindacati e della cooperativa che prevede un anno di ammortizzatore sociale per 300 addetti a livello nazionale: i lavoratori in questione saranno individuati tra quelli che operano su appalti privati, ossia non sottoposti all’interdittiva antimafia. Per coloro che invece lavorano nell’ambito di appalti pubblici – commissariati dal presidente dell’Anac Cantone –, nei giorni scorsi è stata aperta una procedura di cassa in deroga per una platea ridotta di 70 addetti a livello regionale. La vera svolta è però attesa per questo venerdì, quando il Consiglio dei Ministri darà il via libera agli ultimi decreti attuativi del Jobs Act: tra le novità introdotte, ci sarà proprio la possibilità di concedere ammortizzatori sociali anche per lavori su cui pesa l’interdittiva antimafia. In questo modo, il numero dei dipendenti della Cpl coperti dalla cassa integrazione straordinaria potrà salire sensibilmente: l’idea di massima è quella di chiedere la copertura per altri 200 addetti, arrivando così ad un totale di 500 lavoratori interessati. Ma prima di parlare di numeri i sindacati vogliono conoscere il piano industriale dell’azienda.