A breve è attesa la nomina del terzo commissario per la gestione degli appalti pubblici

Il tribunale del riesame di Bologna ha concesso gli arresti domiciliari a Roberto Casari, ex presidente di Cpl Concordia arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla metanizzazione dell’isola di Ischia. Casari era stato trasferito nel carcere modenese di Sant’Anna ad inizio maggio un mese di detenzione passato a Poggioreale di Napoli. La decisione del tribunale del riesame di concedere i domiciliari arriva dopo un strenua battaglia dei difensori dell’ex patron Cpl, gli avvocati Massimo Vellani, Luigi Chiappero e Luigi Sena: la Procura di Modena si era opposta ed ha già presentato ricorso. Come è noto, Roberto Casari fu arrestato il 30 marzo scorso dopo un’inchiesta della procura di Napoli che ipotizza tangenti pagate dall’ex dirigenza di Cpl all’amministrazione dell’isola di Ischia per ottenere l’appalto della metanizzazione. Oltre all’ex presidente finirono in carcere anche altri ex manager del gruppo. Maurizio Rinaldi, Nicola Verrini, già a i domiciliari per i quali la Procura ha chiesto al pari dell’ex presidente la revoca, e Francesco Simone, al quale nei giorni scorsi è stata concessa la libertà con l’obbligo di non spostarsi da Roma dove risiede, decisione maturata per particolari situazioni famigliari del richiedente. Nel frattempo, gli appalti pubblici della Cpl Concordia sono stati affidati a due commissari nominati dalla Prefettura di Modena d’intesa con il presidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone: una provvedimento volto a favorire il proseguo dell’attività dell’azienda, che è stata esclusa dalla white list. I due commissari, l’avvocato Massimo Varrazzani e l’ingegner Marco Filippi, saranno presto affiancati da un terzo commissario, la cui nomina è attesa a giorni.