I ladri, forse pentiti del gesto, le hanno fatte ritrovare nel cimitero di Lama Mocogno

Erano avvolte in un cellophane, con un biglietto inequivocabile: “Da ridare a don Luciano di Fiumalbo con tante scuse”. Sono state ritrovate così ieri pomeriggio nel cimitero di Lama Mocogno le tele del Seicento trafugate dalla chiesa del Seminario di Fiumalbo, in ambienti che erano chiusi da tempo, tanto che non si può risalire alla data del furto, probabilmente di mesi fa. Forse pentiti del gesto, dopo il clamore suscitato nei giorni scorsi dalla notizia dell’ennesima razzia di opere d’arte da una chiesa, i ladri hanno appoggiato in un angolo del cimitero di Lama il voluminoso involucro, notato da un frequentatore che dopo aver letto il biglietto ha subito chiamato i carabinieri. I militari hanno accertato che si trattava proprio dei due oli su tela raffiguranti la Crocifissione e Sant’Antonio, il primo attribuito a Magnanini per un valore stimato di 30mila euro, il secondo, risalente alla fine del secolo, valutato intorno ai 15mila. I dipinti, che erano sistemati sopra i due altari laterali della chiesa, sono risultati ben conservati, con solo qualche danno perimetrale dovuto al momento dell’estrazione dalla cornice. Questo pomeriggio nella caserma di Pavullo sono stati consegnati all’economo diocesano, che li ha portati a Modena in attesa di decidere dove collocarli definitivamente: sembra improbabile infatti, vista la falla nella sicurezza, un loro ritorno a Fiumalbo. Ora proseguono le indagini per risalire ai responsabili del gesto, perché ovviamente il ritrovamento non estingue il reato. La pista più probabile è che si tratti di qualcuno del posto che abbia fatto i conti con la propria coscienza.