Quattordici pattuglie hanno operato nella nostra città nella giornata di ieri

Tre le operazioni di polizia che hanno coinvolto gli agenti della Questura di Modena nel corso di queste ultime ore, tre arresti frutto di una vasta operazione che ha visto in campo, per la sola Polizia di Stato ben quattordici pattuglie che hanno operato in tutto il quadrante della città. Il primo ad essere caduto nelle maglie della giustizia è stato un trentunenne italiano che nella serata di ieri è stato visto da un passante, nel centralissimo Corso Duomo, armeggiare con una chiave inglese sulla rastrelliera portabiciclette fino ad estrarne una e dirigersi verso Largo Sant’Agostino. Il cittadino ha subito chiamato il 113 e gli agenti, dopo aver rintracciato l’uomo, lo hanno inseguito, fermato ed avendo precedenti specifici, arrestato dalle forze dell’ordine. Nel secondo caso si tratta del furto di un telefono cellulare avvenuto poco prima della mezzanotte di ieri: un marocchino di 33 anni ha avvicinato in pieno centro un uomo all’uscita da un locale chiedendogli una sigaretta e mentre la vittima si distraeva gli ha sfilato di mano il telefonino, dandosi alla fuga. Allertata la polizia, gli agenti che con una pattuglia erano vicini al luogo dello scippo hanno notato il protagonista cedere ad un terzo il cellulare, in una sorta di staffetta, e darsi alla fuga che però è stata ben presto fermata. L’uomo, processato per direttissima al quale sono stati riconosciuti almeno sette alias è stato condannato a dieci mesi e a trecento euro di multa, immediatamente tramutati però in espulsione per il maghrebino che verrà cacciato dall’Italia. Infine la polizia ieri ha rintracciato un afgano che era stato denunciato per evasione dagli arresti domiciliari poiché si era reso protagonista nell’agosto del 2014 del reato di tentato omicidio ai danni della moglie e del reato di stalking. L’afgano è stato arrestato ed ora il gip dovrà stabilire se sarà possibile per lui tornare ai domiciliari, dai quali è già la terza volta che evade, oppure se associarlo definitivamente al carcere di Sant’Anna.