Le truffe di chi si spaccia quale dipendente Hera o delle forze dell’ordine sono ritornate in città

Dopo alcuni mesi di relativa tranquillità, sta tornando in città il triste fenomeno delle truffe ai danni degli anziani. Ieri ne sono state perpetrate due, entrambe in città, che hanno avuto vittime due pensionati rispettivamente di 77 e di 86 anni e la polizia indaga su una coppia di giovani italiani che sarebbe stata responsabile di entrambi i colpi. Il primo intorno alle 11 è stato condotto nella casa di un pensionato in via Crespellani: una donna di trent’anni, bionda e italiana accompagnata da un uomo, si è finta una dipendente dell’Hera e dopo essersi presentata, ha chiesto se il collega avesse potuto leggere il contatore. All’anziano è stata sottratta una collanina d’oro che teneva sul tavolo. Ben peggio è andata purtroppo ad una signora residente in via Ciro Menotti che verso mezzogiorno ha aperto la porta presumibilmente ai due stessi personaggi i quali però hanno utilizzato una strategia diversa. La giovane si è nuovamente spacciata per dipendente Hera ed ha suonato al campanello per prima entrando nella casa dell’ottantaseienne, poi una volta incontrata la signora e richiesto di farsi consegnare l’ultima bolletta, ha atteso lo squillo del campanello del complice che è entrato nell’appartamento dicendo di essere della Polizia e mostrando un falso documento di riconoscimento. Il motivo era il ritrovamento di una collanina, magari la stessa trafugata all’anziano in precedenza, e la visita del poliziotto fasullo era per verificare l’appartenenza alla signora. La quale è andata in confusione, ha aperto il cassetto dei gioielli ed i due malviventi ne hanno approfittato per rubare 2000 euro in contanti e diversi gioielli di un certo valore, prima di salutare a darsi alla fuga. Sulle due denunce indaga la polizia di stato che sta lavorando anche sul caso di un furto in abitazione in via Brasile, avvenuto sempre ieri, che ha consentito ai ladri di racimolare oltre ad un discreto bottino in denaro, orologi più un tablet, anche di una vettura parcheggiata sotto casa: evidentemente, i malviventi che erano entrati dal balcone, hanno trovato la chiave con l’apertura automatica e ne hanno approfittato.