Mentre si apriva la campagna elettorale per Lucia Borgonzoni, fuori dal PalaDozza migliaia di cittadini facevano sentire la loro voce contro Matteo Salvini, non senza momenti di tensione, con lanci di petardi e l’uso di idranti da parte della polizia. Un corteo organizzato dai collettivi e dai centri sociali di Bologna ha radunato in piazza San Francesco circa duemila manifestanti che hanno iniziato a sfilare in corteo. L’intento, annunciato ai megafoni, era quello di avvicinarsi al PalaDozza, anche sfondando i cordoni della Polizia. E gli scontri con le forze dell’ordine non sono mancati: gli agenti sono ricorsi agli idranti contro i manifestanti che cercavano di bloccare i pullman dei sostenitori leghisti. In risposta, sono stati lanciati alcuni petardi. Il corteo, che ha sfilato per le strade intorno a un PalaDozza blindato, è stato costantemente monitorato per impedire ai membri dei collettivi e dei centri sociali di interagire con i sostenitori leghisti presenti al palazzetto dello sport. Nello stesso momento, in piazza Maggiore è andato in scena il flash mob “6mila sardine contro Salvini”. Un’iniziativa basata su una “guerra di numeri” visto che l’intento, manifesto già dal titolo, era quello di radunare più persone di quelle presenti dentro al PalaDozza. Impresa che sembra essere andata al di là delle aspettative, dato che secondo alcune stime, nella principale piazza di Bologna si sarebbero radunati, stretti come appunto sardine, circa ottomila cittadini.