Possibile chiusura per almeno 4mila piccole medie imprese e 10mila posti di lavoro a rischio. Sono le stime drammatiche che Cna Modena fa degli effetti del Coronavirus sulle imprese modenesi se l’emergenza dovesse proseguire fino a giugno. Il presidente Claudio Medici ribadisce come i 25 miliardi messi in campo dal Governo siano un’indispensabile misura per sostenere famiglie, lavoratori e imprese, ma non saranno comunque sufficienti. I segmenti economici che rischiano di più sono quelli più diffusi: lavoro autonomo e piccole imprese, la spina dorsale del nostro territorio. Un’azienda su cinque ha già attivato ammortizzatori sociali, quindi il 20% delle imprese modenesi già oggi manifesta preoccupanti cali di lavoro, se non addirittura è fermo. Ed è un numero che è destinato ad impennarsi nei prossimi giorni secondo Cna che sottolinea un altro problema. Mancano infatti diversi decreti attuativi per la fruibilità in concreto delle misure. Secondo il presidente Medici gli interventi a favore delle imprese vanno indirizzati con maggiore incisività a favore del lavoro autonomo, delle attività di minore dimensione e delle filiere – turismo, trasporti, ristorazione, cinema e cultura – che più di altre stanno già subendo il blocco totale delle attività e degli incassi. Per Cna serve la parziale cancellazione di imposte che stanno maturando su redditi solo presunti, ma di fatto inesistenti, e su servizi come lo smaltimento dei rifiuti. E a crisi finita è necessario che gli enti locali attuino una massiccia serie di piccoli investimenti assegnati ad imprese locali, nel rispetto del codice degli appalti.