Continuano le attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena
finalizzate a contrastare lo sfruttamento di manodopera irregolare nonché a verificare il
rispetto delle misure volte al contenimento della pandemia.
L’intervento operato nei giorni scorsi dai Finanzieri della Tenenza di Mirandola ha
riguardato un laboratorio tessile riconducibile ad una ditta individuale intestata ad un
soggetto di nazionalità cinese ubicato nel Comune di Concordia sulla Secchia.
Al loro ingresso nell’opificio, attrezzato con sofisticati macchinari per la produzione di
maglieria di alta qualità commissionata da noti marchi, le Fiamme gialle mirandolesi hanno
identificato otto operai di etnia cinese intenti a prestare la loro opera per la produzione di
capi di abbigliamento,
Nell’immediatezza dell’accesso si è accertato che due operai non utilizzavano i prescritti
dispositivi di protezione individuali. Per i due è quindi scattata la segnalazione alla locale
Prefettura per l’irrogazione delle relative sanzioni e contestualmente è stata contestata al
titolare la misura accessoria della sospensione dell’attività imprenditoriale per un periodo di
5 giorni, come previsto dalle vigenti disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza
epidemiologica.
I successivi approfondimenti svolti hanno consentito di appurare altresì una serie di
violazioni alla normativa giuslavoristica: degli otto lavoratori presenti ben 4 sono risultati
completamente in nero, non essendo stati ancora assunti alla data dell’intervento. Tale
circostanza ha portato all’applicazione della cosiddetta maxi-sanzione in termini di illegittimo
impiego di manodopera, con sanzioni che possono arrivare fino a 10.800 euro per ogni
lavoratore in nero identificato. L’Ispettorato del Lavoro di Modena, prontamente attivato dalla
Tenenza di Mirandola, ha provveduto altresì all’applicazione nei confronti della ditta
individuale della sanzione accessoria della sospensione dell’attività imprenditoriale, atteso
che gli operai non assunti superavano la soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati.
Sospensione revocata allorquando il titolare dell’opificio ha regolarizzato la posizione
lavorativa dei suoi 4 connazionali, potendo così riprendere all’attività.
L’attività svolta, che sottolinea la particolare attenzione della Guardia di Finanza al rispetto
delle norme a tutela della salute, sicurezza e previdenza sui luoghi di lavoro, è frutto di un
costante monitoraggio delle attività produttive insistenti sull’intero territorio provinciale
finalizzato ad individuare e contrastare il sommerso da lavoro e dei connessi riflessi
negativi sui livelli occupazionali che, in ragione della totale e/o parziale omissione dei
contributi previdenziali, assistenziali e delle imposte dovute all’Erario, consente ai
responsabili di offrire prodotti e/o servizi a prezzi particolarmente competitivi così alterando
la leale e sana concorrenza nel mercato.