Coldiretti dichiara guerra al falso Made in Italy e dà avvio all’offensiva lanciando la «battaglia di Natale». Agricoltori e allevatori di tutta Italia si sono dati appuntamento, questa mattina, al valico del Brennero, per fermare i «tir della vergogna, che ogni giorno portano nel Belpaese miliardi di litri di latte, cagliate e polveri, ma anche milioni di cosce di maiale per fare i prosciutti, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati e altri prodotti che stanno provocando la chiusura delle stalle e delle aziende agricole con la perdita di migliaia di posti di lavoro insieme a ripercussioni su tutta la filiera». La protesta al confine sarà in diretto collegamento con Reggio Emilia, dove l’associazione di categoria porterà in piazza San Prospero (pieno centro storico) i trattori a sostegno di una causa più specifica, ossia la tutela della produzione suinicola italiana, che da ormai una decina d’anni fa i conti con una delle crisi più pesanti di sempre, con il numero di capi allevati sul nostro territorio che è praticamente dimezzato dal 2000 ad oggi. Gli alti costi di produzione costringono molti allevatori a chiudere o a limitare la produzione. Ed è qui che si inseriscono i camion carichi di maiali in arrivo dall’Europa nord-orientale e dalla Spagna. A fane le spese sono ovviamente i salumi Dop e Igp che caratterizzano il territorio emiliano, primo tra tutti il Prosciutto. L’iniziativa di protesta – spiega Coldiretti – «vuole essere anche uno stimolo forte per i consumatori a fare scelte di acquisto consapevoli per sé stessi e per sostenere il lavoro e le imprese italiane, ma anche per sollecitare le istituzioni verso l’obbligo di prevedere l’etichetta con l’origine degli alimenti». L’associazione si attende oltre 10mila imprenditori agricoli al chilometro 1 dell’autostrada del Brennero, mentre a Reggio Emilia si annunciano centinaia di trattori in piazza. «Se non difendiamo i nostri prodotti e la nostra identità – osserva il neo-presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo -, non ci sarà futuro per i giovani in questo Paese».