A fare comizi in piazza non andrà, ma Mario Monti ha affrontato un’altra piazza, quella virtuale di Twitter, in un botta-e-risposta con i ’follower’ sui temi della campagna elettorale. O almeno questo era quanto il Professore si era ripromesso di fare visto che, a fronte di oltre 2000 domande, Monti ha risposto soltanto a diciannove. Eppure il premier uscente aveva esordito con una risposta alquanto pretenziosa a chi su Twitter gli chiedeva «L’Italia é piena di #pionieri, che hanno saputo innovare il metodo di fare le cose. Ci sono pionieri nella politica? chi sono?». Monti ha risposto così: «Lo dico con modestia, ma in questo momento mi sento io stesso un pò un pioniere. Venite anche voi!». Ma la verità è ben diversa, come spiegato da Alessandra Gallone, capogruppo al Senato di `Fratelli d`Italia-Centrodestra nazionale`. «Divertente vedere nonno Monti definirsi pioniere di un social network che esiste da più di 5 anni e su cui i politici più giovani sono presenti da almeno 2. Patetica invece la ridondanza delle sue risposte, concesse solo a domande selezionate di giornalisti e fedelissimi del suo staff, in tutto una dozzina di tweet, faccette comprese». Aggiungendo poi: «Se il Prof. Monti voleva rispondere alle domande dei cronisti, poteva convocare un`altra delle sue noiose conferenze stampa e non prendersi gioco degli utenti di Twitter». Tra le (poche e mirate risposte), Monti inciampa su quella riguardante il dialogo post-elettorale, dove gli scivola la mano. L’account del ’Tg1’ domanda a Monti se dialogherà con il «vincitore» Pier Luigi Bersani. «Dialogo? Sì, con tutti, anche se avessi la maggioranza», risponde il leader neo-centrista. Passano pochi secondi e arriva un altro ’tweet’: «Scusate, mi è partito un ’invio’. È il bello della diretta. Ora completo la mia risposta». Due minuti e il messaggio completo: «Dialogo sì, con tutti, anche se avessi la maggioranza. Sostegno a governi non riformisti: NO pbersani berlusconi2013».