Il mese di marzo si è chiuso con una lieve riduzione dei casi Covid-positivi, ma in un quadro in cui è ancora pesante la pressione sulle terapie intensive e il numero dei decessi. Lo rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio sulla settimana dal 24 al 30 marzo. Nel panorama nazionale analizzato, l’Emilia-Romagna conferma un timido miglioramento sui contagi, dovuto al permanere in zona rossa, ma rimane grave la situazione all’interno degli ospedali. La Fondazione segnala come la nostra regione sia tra le dieci in Italia a superare ancora la soglia di guardia nelle terapie intensive, con oltre il 50% dei posti letto occupati. Un valore che non permette di pensare a un passaggio in zona arancione, così come il tasso medio settimanale che, seppure in discesa, continua ad attestarsi intorno ai 300 casi ogni 100mila abitanti. Più contenuto invece l’indice Rt, sceso intorno allo 0,8. Come sempre, il monitoraggio indipendente di Gimbe prende in esame anche la campagna vaccinale. Su questo fronte, la Fondazione piazza l’Emilia-Romagna al quinto posto in Italia per numero di persone complessive e di over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale. Sesto posto invece per la chiamata della fascia dai 70 ai 79 anni, dove, però, appena il 13% delle persone hanno ottenuto la prima dose. Proprio su questo fronte Gimbe è complessivamente critica: ritenuta una fascia a rischio, la fondazione intima una vera accelerazione a fronte delle forniture in arrivo. La nostra regione in particolare, aspetta domani una fornitura di 40mila dosi di Moderna; la prossima settimana è prevista la spedizione di 100mila dosi AstraZeneca