La prima fu Medicina, comune chiuso, insieme alla frazione di Ganzanigo, dal 15 di marzo; seguì Rimini, con una nuova ordinanza firmata sabato scorso e da oggi anche Piacenza, la provincia più colpita, fin dall’inizio, dall’emergenza Coronavirus. In Emilia-Romagna sono queste le province “sorvegliate speciali” per il contagio Covid-19 e in cui sono entrate in vigore misure regionali ancora più stringenti. Ieri sera il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato un documento, in accordo con il sindaco e il prefetto del territorio, che introduce nella provincia di Piacenza, da oggi fino al 3 aprile, misure ancora più restrittive. È stata disposta la sospensione generalizzata delle attività economiche ad eccezione di quelle essenziali, secondo una disposizione, si legge nella nota, che “amplia la portata dell’ultimo decreto governativo”. Vengono inoltre rafforzati i controlli sulla mobilità delle persone e per prevenire gli assembramenti. Un’ordinanza analoga a quella entrata in vigore a Rimini, provincia dove si era verificata una crescita anomala di casi di Covid-19 e dove è in essere l’ipotesi di prefigurare una vera e propria zona rossa. Piacenza, è fin dall’inizio dello scoppio dell’epidemia la provincia più colpita della Regione, seguita dalla vicina Parma, altra provincia su cui quotidianamente il commissario per l’emergenza Sergio Venturi concentra l’attenzione. Immaginando una cartina regionale del contagio, sono ad oggi tre le zone tendenti al rosso: il circondario imolese, Rimini e Piacenza. In viale Aldo Moro non desta invece preoccupazione la situazione di Modena