La presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, attacca il Partito Democratico. Esclusa dalla lista dei dem per le regionali del 26 gennaio, la presidente ha alzato la voce nei confronti della segreteria bolognese che le ha chiesto di correre ma senza garantirle né la testa di lista né il pieno impegno del partito al suo fianco. Dopo la guida dell’assemblea legislativa, Saliera ha commentato con poche parole, ma dure: “Il rispetto della dignità personale – ha affermato – e il riconoscimento delle qualità politiche dimostrate è per me condizione minima ed indispensabile per accettare impegni. Nel mio caso non c’è stata e perciò ho rifiutato la candidatura”. Pare che a Saliera sia stato offerto un posto in lista, ma solo in fondo, a fronte di un impegno del partito riservato unicamente ai candidati posizionati in testa alla lista. Troppo poco, per Saliera, che alle elezioni del 2014 aveva ricevuto 14mila preferenze trasversali, dimostrando di saper intercettare i voti in un momento in cui i dem rischiano di essere cannibalizzati dalla concorrenza interna sia dal centro, con la lista di Bonaccini, sia da sinistra, con quella di Emilia-Romagna coraggiosa.