Modena è in prima linea nella lotta al Covid-19. Nei giorni scorsi vi avevamo parlato del farmaco Tocilizumab, già in uso soprattutto per il trattamento dell’artrite reumatoide e dell’artrite idiopatica giovanile sistemica, che usato sui primi 20 pazienti ricoverati colpiti da Coronavirus aveva dato buone risposte. Ora si potrà procedere con la sperimentazione, che ieri è stata approvata dal Comitato Etico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, il quale è stato identificato come Comitato Etico Unico Nazionale per la valutazione delle sperimentazioni cliniche dei farmaci legate all’emergenza epidemiologica da COVID-19. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, che in questo studio collabora con l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli, UNIMORE e l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, procederà alla sperimentazione studiando due gruppi di pazienti che beneficeranno dello stesso trattamento. Un primo gruppo di 330 pazienti ricoverati per polmonite da COVID-19 che mostrino i primi segni di insufficienza respiratoria o che siano stati intubati entro le ultime 24 ore. Un secondo gruppo includerà i pazienti già intubati da oltre 24 ore e i pazienti che siano già stati trattati prima della registrazione sia intubati che non intubati. “Nelle più gravi polmoniti da COVID19” spiega il professor Carlo Salvarani di UNIMORE, “Si è notato che il problema principale non è il virus ma l’abnorme risposta del sistema immunitario che produce una risposta infiammatoria esagerata, la così detta “tempesta citochinica”, responsabile del danno polmonare. Ebbene, questa eccessiva risposta immunitaria è in parte governata dalla interleuchina 6, di cui il Tocilizumab è un inibitore, e la sua inibizione può quindi ridurre questa risposta immunitaria abnorme con eccessiva infiammazione, e quindi ridurre il danno polmonare”.