È entrato in vigore il piano della Commissione Europea per ridurre il consumo di gas naturale del 15%. Da oggi ed entro il 31 marzo prossimi i 27 Stati membri dell’Unione dovranno impegnarsi per far fronte alla crisi dei prezzi dell’energia nel contesto della guerra in Ucraina. “Considerato il pericolo imminente per la sicurezza dell’approvvigionamento di gas causato dall’aggressione militare russa contro l’Ucraina, questo regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza”, si legge nel testo pubblicato ieri nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. L’obiettivo del piano è quello di riempire le riserve di gas per farsi trovare pronti al prossimo inverno. Il regolamento afferma che i Paesi dell’Ue “faranno del loro meglio” per ridurre il consumo di gas di “almeno il 15%” tra il mese di agosto di quest’anno e marzo 2023, in base a quanto hanno consumato in media nei cinque anni precedenti. Il 15% è in realtà il tetto massimo della riduzione richiesta: almeno una decina di Paesi, inclusa l’Italia, potranno sfruttare una serie di deroghe che, mediamente, fanno scendere il taglio obbligatorio di otto punti percentuali. Tuttavia, se la Commissione europea vede emergere una “grave carenza di approvvigionamento di gas” o una domanda di gas eccezionalmente elevata, potrà chiedere ai Paesi di dichiarare lo stato di allarme dell’Ue che renderebbe vincolanti i tagli al gas. Mosca ha deciso di ridurre drasticamente le forniture ai Paesi europei, e questa decisione va nella direzione di limitare i danni per una carenza di forniture.