Per qualcuno c’è stato un leggero sconto di pena ma sostanzialmente sono state confermate le condanne inflitte in primo grado alla banda, operante tra la Sardegna e l’Emilia Romagna, che aveva progettato il furto delle salme di Enzo Ferrari, sepolto a Modena, e del tenore Luciano Pavarotti, dal cimitero di Montale Rangone. Nel primo processo in abbreviato erano piovute condanne per un totale di circa 120 anni di carcere, ora la Corte d’Appello di Cagliari ne ha ridotto alcune, ma di fatto ha mantenuto invariato l’impianto accusatorio per i 18 imputati. Per il presunto capobanda, il 49enne Gianni Mereu si è passati da 20 a 18 anni, sette mesi e 20 giorni. Per effetto del patteggiamento in appello, il padovano Renato Bazzan ha avuto 7 anni e mezzo contro i 10 anni e due mesi del primo grado. Ridotte anche le condanne di Antonino Modafferi di Parma, che da 4 anni e 8 mesi è sceso a 4 anni e mezzo, Francesco Riillo di Isola Capo Rizzuto da 7 anni e 8 mesi è sceso a 6 anni e 10 mesi, e il nuorese Giovanni Succu 7 anni 11 mesi e 10 giorni anziché 8 anni. Per gli altri 13 altri imputati sono arrivate conferme. Tra 90 giorni la Corte presieduta da Giovanni Lavena depositerà le motivazioni della sentenza.