Ad Ascoli è arrivata la seconda sconfitta dell’era Castori. Biancorossi mai pericolosi in attacco, i marchigiani trovano i tre punti grazie a Cavion

Il Carpi continua il suo pericoloso percorso da gambero. Ad Ascoli i biancorossi fanno un altro passo indietro e si arrendono di fronte a un avversario più motivato. Decide un gol di Cavion a inizio ripresa, cui la squadra di Castori non sa reagire. La cosa più preoccupante della quinta sconfitta stagionale in 8 gare è l’assoluta mancanza di pericolosità offensiva da parte dei biancorossi. Se si eccettua la conclusione alta dopo un quarto d’ora di Jelenic, il Carpi non ha mai calciato con efficacia verso lo specchio della porta di Perucchini, che ha trascorso un pomeriggio di estrema tranquillità. Era stato invece Colombi a tenere blindata la sua porta con un poderoso doppio intervento poco prima dell’intervallo su Ganz e sull’ex Beretta. Un’imbucata subita in contropiede, che si è ripetuta al 15’ della ripresa, quando da una palla persa in uscita è stato Ninkovic a innescare Cavion, il cui destro deviato leggermente da Pachonik si è infilato all’angolino. Castori ha cercato di scuotere i suoi inserendo Arrighini come seconda punta, dopo aver cominciato con Saric al fianco di Mokulu, ma il Carpi non ha avuto sussulti anche perché da lì in poi non si è più giocato. I bianconeri hanno iniziato a perdere tempo e l’insufficiente arbitro Marini ha abboccato, scordandosi di punire Padella, entrato con la gamba alta su Mokulu, col cartellino rosso. L’unico punto conquistato nelle ultime 3 gare lascia i biancorossi nella zona calda e con la sensazione che l’effetto Castori sia già svanito.