Attraverso una nota ufficiale, l’ex tecnico dell’Azimut Radostin Stoytchev ha finalmente rotto il silenzio dopo l’esonero e le accuse ricevute da tutta la squadra

Si è fatta attendere qualche giorno ma finalmente è arrivata la versione di Radostin Stoytchev in merito al suo esonero e a tutte le accuse ricevute pubblicamente dall’intera squadra. Il tecnico bulgaro ha inviato alla stampa una nota ufficiale in cui racconta la sua verità. “Ho subito un attacco personale e denigratorio forse organizzato, in cui sono stati riportati fatti in modo parziale e tendenzioso e, a tratti, in modo completamente falso. Un attacco al quale non mi è stata data la possibilità di rispondere in modo contestuale e diretto. Il giorno successivo ho ricevuto dalla Società una lettera di recesso dal contratto per “giusta causa” nella quale vengo accusato di gravi inadempienze e mi si rimprovera una scorretta gestione della condizione fisica dei giocatori e di aver mancato di rispetto al Presidente e al Direttore Generale in occasioni pubbliche. Intendo dimostrare la falsità di queste accuse nei modi dovuti e accertare le responsabilità personali di tutti i soggetti coinvolti”. Una lettera che sembra possa aprire le porte ad una vera e propria battaglia legale tra l’allenatore e la società che lo ha messo alla porta. Radostin Stoytchev chiude anche con un pensiero sulla città e i tifosi al termine di un’avventura emozionante:” Giocare al Palapanini, nel Tempio del volley, è stato un onore e la cosa che più mi addolora di questo triste epilogo è di non poter portare a termine un progetto importante, nel quale ho creduto in modo assoluto. Grazie a Modena e al pubblico che quest’anno mi ha sostenuto». Questa la versione di Rado, in quella che sta assumendo a tutti gli effetti i contorni di una telenovela dove tutti hanno ragione e tutti hanno torto e che certamente non terminerà qui.