Il Perugia interrompe dopo 6 mesi l’imbattibilità del Cabassi imponendosi con i gol di Di Carmine e Gustafson. Accorcia Concas nel finale, poi l’arbitro non vede un rigore su Garritano. E i contestatori fanno arrabbiare il d.g. Scala

Una serata nera che più nera non si può. Il Carpi perde dopo 6 mesi l’imbattibilità casalinga che durava da ottobre, quando era stato il Palermo allora capolista a imporsi per 3-1. Il Perugia fa sua una gara equilibrata per un’ora, in cui i biancorossi pagano a caro prezzo un paio di errori difensivi che hanno dato via libera agli umbri, sempre lanciati all’inseguimento del secondo posto. E’ Di Carmine dopo un quarto d’ora a infilare Colombi raccogliendo un tiro sballato di Buonaiuto, poi la fortuna gira le spalle alla squadra di Calabro quando Jelenic su punizione centra il palo poco prima dell’intervallo. Nella ripresa entra in scena il signor Di Martino che in avvio non punisce un fallo in area di Volta su Melchiorri. Poco dopo la seconda indecisione di serata, con Jelenic che perde palla in uscita, innesca la ripartenza perugina, che permette a Gustafson di firmare il 2-0. Il Cabassi comincia a mugugnare, ma il Carpi ha una reazione d’orgoglio e con Concas, da poco entrato, infila di testa il gol che riapre la gara a 3’ dal fischio finale. Nei 5’ di recupero arriva addirittura l’occasione del possibile pari quando Mustacchio affonda grossolanamente Garritano in area. Di Martino ci pensa un attimo, ma poi non fischia e i giocatori biancorossi vanno su tutte le furie. Ci pensa il d.g. Scala a placare gli animi al fischio finale. Il dirigente è anche l’unico a parlare a fine gara puntando il dito sui mugugni del Cabassi per una squadra che a 6 gare dalla fine rimane a -3 dalla zona playoff.