Dalla trasferta in Alto Adige dei canarini sono emersi quei difetti che il mercato di gennaio non ha potuto completamente eliminare

Una mancanza di alternative in alcuni ruoli chiave della squadra. Questo è probabilmente il motivo del ko in cui è incorso il Modena domenica in quel di Bolzano. La sconfitta per 1-0 ad opera dei padroni di casa non ha creato grossi danni ai canarini che hanno dimezzato il vantaggio sulla zona playout, ora di due punti e si sono allontanati a nove lunghezze dal decimo posto, ultimo utile per centrare la qualificazione ai playoff. Era stato giusto profeta mister Capuano nei giorni scorsi: i facili entusiasmi devono rimanere da parte perché la salvezza è tutt’altro che ipotecata ed anche perché, aggiungiamo noi, quando ci si mette un po’ di sfortuna la rosa del Modena torna ad essere carente in determinate zone del campo. Se in difesa il perno Luca Milesi non ha un sostituto con le medesime caratteristiche ed anche in mezzo al campo Giorico rimane unico nel suo ruolo, c’è da sottolineare che in attacco le assenze hanno tolto al mister tutte le possibilità di scelta. Con Diop squalificato e Diakité infortunato è toccato a Ravasi il ruolo di prima punta, giocatore che non è mai riuscito ad incidere in stagione. E con il Sudtirol la musica non è cambiata, tanto che il Modena ha faticato a reagire dopo il gol subito come, invece, era accaduto con Teramo ed Ancona. Forse coincidenze o forse no, ma quantomeno sabato con il Lumezzane al Braglia tornerà Diop, per formare nuovamente una coppia con Nolé che partita dopo partita migliora sempre nell’intesa e nei movimenti. Per i canarini sarà un altro scontro diretto da non fallire per avvantaggiarsi quel tanto che basta a trovare ulteriore serenità e a tirare quel sospiro che non è stato finora possibile tirare vista l’apnea in cui si trovava la squadra dal momento dell’approdo in panchina di Eziolino.