La pasta arriva in piazza. Grazie all’iniziativa di solidarietà del Banco San Geminiano e San Prospero, nella stupenda cornice di Piazza Roma sono andati in scena degustazioni di pasta e divertenti laboratori educativi per i più piccoli curati da “è cucina”, proposti ai modenesi per uno scopo benefico. In occasione dell’uscita di “Pasta in tavola”, il volume strenna 2016 del Banco Popolare, l’istituto di credito ha infatti voluto promuovere questo momento di aggregazione “popolare” nella piazza cittadina per dare la possibilità ai modenesi di condividere e apprezzare la tradizione della pasta in tavola. Ma soprattutto per raccogliere, durante tutta la giornata, le offerte dei cittadini a favore della fondazione Auxilium, che a Modena gestisce la mensa Ghirlandina. Con il progetto “Fate i buoni”, utile all’acquisto di buoni pasto per i bisognosi, i partecipanti all’iniziativa hanno potuto gustare un buon piatto di pasta al ragù, cucinato come vuole la tradizione emiliana dagli chef della fondazione Auxilium, abbinato a un buon bicchiere di vino. E grazie alla loro offerta hanno contribuito a far sedere a tavola, a gustare il piacere della buona cucina, anche chi non può permetterselo.

Due realtà, Banco San Geminiano e San Prospero e Fondazione Auxilium, che hanno in comune un forte radicamento sul territorio modenese, e che fanno dell’attenzione alle persone il cuore della propria mission. Diverse le finalità, ovviamente. Ma in questa occasione solidale è stato possibile metterle insieme, in una iniziativa a servizio dei più fragili della città. A disposizione di chi vorrà donare qualcosa in più, è stato anche istituito un apposito conto corrente presso il Banco San Geminiano e San Prospero, attraverso il quale sarà possibile acquistare altri buoni pasto del progetto “Fate i buoni”.

Una storia di lungo corso, quella del Banco San Geminiano e San Prospero, oggi parte del Banco Popolare che coinvolge 17.000 donne e uomini in un gruppo bancario cooperativo con 1.800 filiali, tutte fortemente radicate sui propri territori. Più di due milioni e mezzo di persone, come correntisti, hanno dato fiducia al gruppo. Ad essi si aggiungono quasi 200 mila soci di Banco Popolare e circa 110 mila azionisti non soci che possiedono quote del capitale. Una grande e solida public company basata su principi di mutualità e cooperativismo che ha a cuore i territori d’origine e la salvaguardia delle specificità locali. Sono tante, infatti, le iniziative di solidarietà come quella modenese, promosse dal gruppo su tutto il territorio nazionale.

E a Modena la gente ha risposto positivamente, nonostante il freddo, partecipando ai laboratori e acquistando il piatto di pasta preparato dalla Fondazione Auxilium. A disposizione di chi ha voluto donare qualcosa in più, erano a disposizione dei cittadini le confezioni di pasta, perché anche cucinando in casa propria – o regalando un bel pensiero in queste feste di Natale – si può contribuire a vincere la povertà.

La Fondazione Auxilium, emanazione dell’opera Diocesana Assistenza di Modena, gestisce oggi tre strutture: la Casa per ferie San Giuseppe a Pinarella di Cervia, il Centro Tabor a Gaiato di Pavullo e il Self Service Ghirlandina, nato nel 1972 come mensa per operai e studenti. Qui la Fondazione non solo propone una pausa pranzo cucinata secondo la tradizione modenese e alla portata di tutte le tasche. Ma soprattutto può offrire un pasto caldo, in maniera totalmente gratuita, a circa cento persone in difficoltà.

Forse non si pensa che a Modena la povertà sia così diffusa, eppure le nuove iniziative promosse dalla Fondazione dimostrano che intervenire è più che mai necessario. Il 5 dicembre è stato inaugurato il Refettorio Geminiano, e grazie all’impegno di Massimo Bottura che si è speso in prima persona nel progetto, ogni lunedì sera 60 persone saranno accolte ad una cena preparata dagli chef dell’associazione Modena a Tavola.

Far fronte alla povertà, offrendo non tanto denaro ma il calore di un buon pasto, far sedere chi è nel bisogno alla propria mensa: un gesto, questo, da riscoprire, perché rende possibile vincere la solitudine che isola chi è in difficoltà, creando relazioni nuove. Seduti a quella tavola che è certamente uno dei simboli dell’accoglienza, e del calore tutto italiano.