Spesso la bellezza, la meraviglia, è a due passi di distanza, ma a volte capita di non voltarsi. E invece è il caso di farlo per immergersi nell’incantevole Villa Sorra. La struttura che si trova nei pressi di Castelfranco Emilia e Nonantola, è una delle più importanti ville storiche del territorio modenese. Nel suo parco troviamo quello che è considerato l’esempio più rappresentativo di giardino “romantico” dell’Ottocento estense ed è da molti ritenuto il più importante tra i giardini informali presenti in Emilia Romagna.

La villa padronale costituisce un significativo esempio del barocchetto emiliano e internamente è imperniata sul grande salone centrale ovato a doppio volume, realizzato in modo che ambienti e vani accessori siano collocati simmetricamente. Questo luogo fu il set nel 1975 di alcune scene del film ‘Salò e le 120 giornate di Sodoma’. Si tratta dell’ultima opera, controversa e discussa, girata da Pier Paolo Pasolini. Il regista e scrittore venne infatti ucciso il 2 novembre dello stesso anno.

Prima di visitare la mostra nella villa legata al Progetto ‘Il pane di Villa sorra’, un alimento ancora oggi fatto a mano utilizzando farina di grani antichi, visitiamo lo storico giardino della nobile struttura. Costruito verso la fine del 600 assecondando gli schemi formali dell’epoca, nella prima metà dell’Ottocento viene ristrutturato secondo le nuove regole compositive del giardino all’inglese che si andavano diffondendo in quegli anni.

Il progetto intitolato ‘Pane a Villa Sorra, percorso partecipato dalla semina alla tavola’, articolato tra i Musei civici di Modena in largo Sant’Agostino, la sede dell’Istituto Spallanzani e la cornice di Villa Sorra nelle campagne di Castelfranco Emilia, ha inteso sviluppare il tema della sana alimentazione e del recupero di antichi saperi nel campo dell’agricoltura. Dalla coltivazione di antiche varietà di frumento in chiave salutistica e rispettosa dell’ambiente all’esposizione degli attrezzi tradizionali legati al grano e al pane.  E da questo progetto è nata la mostra ‘Tracciare il solco’. Nelle sale della storica Villa Sorra sono stati esposti aratri, di diverse tipologie e epoche, appartenenti alla raccolta della “Vita contadina” dei Musei Civici di Modena contestualizzati da foto storiche provenienti dagli archivi modenesi pubblici e privati. L’esposizione ha cercato di mettere in luce alcuni dei profondi cambiamenti intervenuti nelle tecniche agricole tra l’Ottocento e Novecento.

Lo scorso 22 Settembre il progetto il pane di Villa Sorra è stato presentato a Torino al Salone del Gusto tra le filiere virtuose dell’Emilia Romagna entrando a far parte dei delle eccellenze del territorio insieme con l’Aceto balsamico tradizionale di Modena, le crescentine della montagna, i frutti spontanei dell’Appennino modenese e il Parmigiano Reggiano.