Sul caso di Mirandola ci sono ancora diversi tasselli che mancano e molti dettagli da capire. A cominciare dalla vera identità del clandestino

Secondo il Corriere, l’incendiario ha dato almeno sette alias. L’anno scorso, accompagnato a un commissariato di Ventimiglia, si era dichiarato marocchino. Sono Otman Boraia, nato in Marocco il 6 luglio del 2003. Tuttavia, in altre situazioni aveva affermato di essere prima tunisino e poi algerino. E ancora: come riporta sempre il Corriere, “dalla Liguria si è spostato nel Lazio. Con le generalità di Bouachra Salah è stato processato per violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato. Il Tribunale dei minori di Roma aveva disposto il suo collocamento in una comunità fino all’ottobre del 2018. Ma lui ha collezionato altre denunce, sempre a piede libero, per piccoli furti”.Infine, quel decreto di espulsione a cui aveva opposto una richiesta di protezione internazionale. Come se non bastasse, le forze dell’ordine non gli hanno mai trovato un documento di identità addosso e la sua prima apparizione sul suolo italiano è stata registrata quindici mesi fa.