L’organizzazione che gestiva il traffico di clandestini sgominata a Carpi agiva autonomamente, con propri mezzi e chiedendo fino a 5000 euro per ogni viaggio. I particolari delle indagini sono stati resi noti questa mattina presso il Comando provinciale dei Carabinieri

Un giro d’affari che stava crescendo quello dell’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti sgominata a Carpi con l’arresto di 7 persone. Chi contattava i migranti direttamente in Turchia, chi faceva l’autista, chi organizzava i documenti falsi da consegnare nel punto in cui le persone venivano radunate per la partenza. I porti di Atene o di Jogumentista, in Grecia. Qui  ai migranti, quasi tutti di nazionalità turca, venivano consegnati documenti  falsi per la libera circolazione in territorio Shengen. E venivano prelevati con i mezzi dell’organizzazione, principalmente auto. Dai 3 ai 5 mila euro il prezzo di un viaggio della speranza a seconda che si concludesse in Italia o altri paesi Europei. Un’indagine complessa partita nell’agosto scorso dalla figura del carpigiano titolare del bar indagato per ricettazione, e sviluppata grazie alla collaborazione delle autorità turche e l’utilizzo di moderni strumenti investigativi.

Nel video l’intervista ad Alessandro Iacovelli, Comandante Compagnia Carabinieri di Carpi