Dopo il passaggio della piena si riaccende la polemica sugli interventi fatti e non fatti sulle opere idrauliche. Attenzione puntata sul collaudo e sulla manutenzione mancante delle casse di espansione

Lavori di manutenzione in costante ritardo e, su tutto, un mancato collaudo finale capace di attestare la piena funzionalità. Le casse di espansione sul fiume secchia, l’invaso da 30 milioni di litri di acqua creato negli anni 80 per regolare i flussi di piena, sono ancora una volta l’oggetto della polemica. Lo sono state nel post alluvione del 2014 e lo sono oggi, che la piena record è passata, lasciando però dietro di sé la consapevolezza della fragilità di un sistema che dopo 30 anni di mancata o scarsa manutenzione ha ricevuto più attenzione solo dopo la rotta alluvionale di 3 anni fa. A seguito di quei tragici fatti la Regione stanziò 20 milioni di euro destinati al potenziamento della cassa di espansione del Secchia. Lavori che avrebbero riguardato solo una parte delle casse, quella sul lato est del fiume, sul territorio di Rubiera, trascurando quella lato ovest, nel comune di Campogalliano. Da qui l’appello del Sindaco.

Nel video l’intervista a Paola Guerzoni, Sindaco di Campogalliano