L’ospedale di Pavullo ed il punto nascite sono fondamentali per la sicurezza di tutta la montagna. Lo hanno ribadito mille cittadini ieri sera sfilando per le vie del capoluogo del Frignano

Erano in mille, ieri sera, da tutti i comuni della montagna a sfilare per le vie di Pavullo, per chiedere la riapertura del Punto Nascite (chiuso alla fine di ottobre nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale), ed il potenziamento del servizio di emergenza urgenza; un servizio a copertura dell’intero territorio montano che dopo la chiusura di Pavullo, rimane privo dell’unico punto di riferimento per migliaia di donne obbligate a recarsi nel più vicino punto di Sassuolo. Che vicino non è soprattutto in casi di grave emergenza e di maltempo. Casi che si sono puntualmente verificati nelle ultime settimane. Nessun sindaco al corteo organizzato spontaneamente da un gruppo di cittadini supportato dai comitati che per anni si sono battuti per dire no alla chiusura del Punto Nascite. La politica non c’è perché se ci fosse e avesse guardato all’interesse dei cittadini – dicono i responsabili dei comitati – noi non saremmo qui a chiedere ciò che ci è stato tolto e che per anni ha fatto il bene della nostra comunità. Punto di arrivo Piazza Montecuccoli, di fronte al Municipio. Il colpo d’occhio è impressionante. Tenere aperto il punto nascite e l’emergenza dell’ospedale si può. La politica ha scelto di toglierceli e la politica può dire di essersi sbagliata e rimediare dicono dai comitati.

Nel video le interviste a:
– Gaetano Vandelli, Comitato Pavullo ‘95
– Sabrina Pasquesi, Comitato Salviamo l’ospedale di Pavullo