La situazioni nel Distretto Ceramico non desta particolari preoccupazioni in comunità che, dagli anni ’60 in poi, sono abituate a convivere con un flusso migratorio reso prolifico dall’abbondanza di posti di lavoro dovuti al boom ceramico. In totale i profughi ospitati sono 229

Ammonta a 229 il numero dei richiedenti asilo ospitati negli otto comuni dell’Unione del Distretto Ceramico, in diversi appartamenti privati gestiti dalla cooperativa Caleidos e dal Ceis. La palma d’oro dell’accoglienza va al Comune di Formigine, che attualmente ne ospita 82 mentre Montefiorino e Prignano ancora non ne hanno accolti. E’ questa la fotografia relativa ai profughi presenti nel distretto ceramico, una situazione che ha avuto il suo apice all’inizio dell’estate tanto da sfociare anche in veri e propri scontri verbali tra Prefettura e singole amministrazioni, ma che si è gradatamente cristallizzata da un mese a questa parte complice anche i minori sbarchi registrati a livello nazionale. 64 richiedenti asilo si trovano a Sassuolo, 32 a sono a Maranello, 35 a Fiorano, 9 a Frassinoro e 7 a Palagano. Provengono da Ghana, Nigeria, Mali, Guinea, Guinea Bissau, Gambia, Camerun, Senegal e Pakistan e rimangono sul territorio poco più di sei mesi, il tempo necessario per ottenere i documenti, per poi andarsene e fare spazio ad altri arrivi. Numeri che, contrariamente a quanto accade in altri territorio della provincia e della regione, non destano allarmismi particolari in comunità che, dagli anni ’60 in poi, sono abituate a convivere con un flusso migratorio reso prolifico dall’abbondanza di posti di lavoro dovuti al boom ceramico. I 64 profughi presenti a Sassuolo, ad esempio, sono ospitati in una comunità che conta circa 41.000 abitanti con una percentuale del 13,2% di immigrati prevalentemente dal Marocco, che conta la comunità più numerosa con i suoi 1636 residenti, ma anche Ghana, Tunisia, Cina, Ucraina e Romania.