Sulla mafia nigeriana abbiamo raccolto la testimonianza di un ex ispettore della squadra mobile di Modena che negli anni ’90 fu protagonista di arresti eccellenti e che fu testimone dello sviluppo del fenomeno nella nostra città. Per lui il tessuto sociale di Modena avrà la forza per vincere la sfida

Modena negli anni 90 fu una delle prime città in Italia a registrare i violenti effetti della criminalità organizzata nigeriana. Soprattutto nello sfruttamento della prostituzione concentrato, così come lo è oggi nelle aree della bruciata e dell’area nord della città. Erano i tempi in cui per la prima volta la procura catturò criminali accusati del reato di riduzione in schiavitù. Perpetrata attraverso il ricorso a pratiche tribali e woodoo. Testimone di quei tempi come allora ispettore della squadra era Giuseppe Zaccaria, conosciuto come Zac. Oggi in pensione ricorda come la predominanza dell’etnia nigeriana in alcuni settore della criminalità fosse frutto come oggi, della violenza praticata, anche sul piano psicologico, attraverso il ricorso a pratiche tribali. Modena sarà in grado di fronteggiare e vincere la battaglia? Giuseppe Zaccaria è convinto di si. Il lavoro della magistratura e delle istituzioni forte da anni sul problema può contare su un tessuto sociale forte

Nell’intervista Giuseppe Zaccaria, ex ispettore della Squadra Mobile di Modena