È tempo di celebrazione per la Polizia Penitenziaria che oggi festeggia 201 anni di attività. Un’occasione per ricordare l’importanza di un lavoro difficile e le condizioni delle carceri, spesso sovraffollate. Modena non fa eccezione e soffre per mancanza di sottufficiali

Celebra duecentouno anni il corpo di polizia Penitenziaria. Più di due secoli di servizio per un lavoro difficile e spesso lontano dai riflettori. In una celebrazione questa mattina a Modena, alla presenza dei direttori, dei commissari capi e di alcuni agenti delle carceri di Modena e Castelfranco Emilia, è stato letto il discorso preparato dal Presidente della Repubblica, come ringraziamento a una professione che contribuisce al recupero dei detenuti e alla sicurezza di tutti. Nel carcere di Sant’Anna a Modena, 21 donne e 183 uomini lavorano quotidianamente con circa 480 detenuti, il 68 per cento dei quali sono stranieri. Una casa circondariale che non solo soffre di sovraffollamento di detenuti, ma anche di carenza di sottufficiali. Nel carcere modenese il controllo a tuttotondo della polizia penitenziaria ha permesso di trovare casi di illecito, come il possesso di cellulari o addirittura di droga.

Nel video intervista a Massimo Bertini, Commissario Capo della Polizia Penitenziaria