Si è chiusa oggi un’altra settimana di proteste itineranti per i lavoratori in appalto della Castelfrigo. Lo scontro si è inasprito in settimana con le reazioni di un gruppo di dipendenti diretti dell’azienda, secondo cui le condizioni di lavoro in azienda non sarebbero quelle descritte nelle proteste. E lunedì i manifestanti sbarcheranno a Montecitorio

La protesta dei lavoratori in appalto della Castelfrigo sbarca a Roma. Lunedì la delegazione itinerante che da alcune settimane ha dato il via ad una protesta che ha toccato istituzioni, eventi, associazioni e altre realtà imprenditoriali sarà a Montecitorio per far sentire la propria voce al Parlamento. Una richiesta di aiuto che arriva al punto più alto, per evitare il licenziamento dei 127 soci lavoratori delle due cooperative a cui è appaltata la manodopera e che hanno deciso di cessare la propria attività. Sarà questo il primo passo della prossima settimana, mentre l’attuale si è chiusa oggi a Bologna, con un nuovo incontro in Giunta regionale che ha visto protagonisti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, l’Assessorato alla Legalità e quello al Lavoro. Una vertenza che si è ulteriormente inasprita in settimana dopo la nota della Cisl che chiedeva di non radicalizzare lo scontro. A seguito di questo intervento è arrivata anche la reazione di alcuni lavoratori diretti della Castelfrigo che hanno preso le distanze dai manifestanti poiché a loro dire non sono stati riscontrati in questi anni e in questi mesi fenomeni di nuovo caporalato, di sfruttamento del lavoro e di mancato rispetto della dignità delle persone.