Dopo la riorganizzazione, soprattutto a livello amministrativo, portata avanti da Paolo Fassari, il nuovo Questore Filippo Santarelli sarà subito chiamato a risolvere alcune situazioni spinose: dai rapporti con gli agenti e i loro sindacati alla sicurezza in alcune zone calde della città

Il nuovo Questore di Modena, Filippo Santarelli, ha avuto un paio di settimane per studiare la sua nuova città e da oggi prende servizio con alcune situazioni spinose, o quantomeno alcune priorità su cui porre subito grande attenzione: si tratta dei rapporti con gli agenti e le organizzazioni sindacali, che imputavano al suo predecessore una mancanza di sensibilità e soprattutto un mancato coinvolgimento all’interno della Questura. Ma anche la sicurezza nelle zone più degradate della città, dove i comitati dei cittadini sono più volte scesi in strada per cercare di garantire in maniera più autonoma un presidio efficace del territorio. Compito non facile, soprattutto quest’ultimo perché l’organico certo non abbonda e sradicare un sistema malavitoso come quello dello spaccio al Parco XXII Aprile, viale Gramsci e zone attigue, non è affatto cosa banale. I numeri degli arresti e delle denunce nell’ultimo anno e degli ultimi mesi dicono che l’attività ed i controlli sono stati intensificati, ma serve un lavoro sinergico e importante anche da parte delle istituzioni per arginare il degrado che specialmente negli ultimi anni si è fatto via via strada in zone sempre più ampie della città.