L’Emilia Romagna è quarta in Italia per potenziale infiltrazione terroristica. La classifica emerge dal report di Demoskopika, che ci fotografa tra le regioni ad alto rischio, dopo Lombardia, Lazio e Piemonte

L’incubo terrorismo non risparmia la nostra regione. L’Emilia Romagna scivola al quarto posto rispetto alla terza posizione dell’anno scorso, ma rimane tra le prime quattro aree in Italia definite ad “alto livello di potenziale infiltrazione terroristica”. La classifica emerge dal report “Italian Terrorism Infiltration Index 2018” dell’istituto Demoskopika, che calcola il rischio di esposizione al terrorismo in base a quattro indicatori ritenuti sensibili: le intercettazioni autorizzate, gli stranieri residenti in Italia provenienti dai paesi che rientrano nella “top five” del terrore secondo l’Institute for Economics and Peace, il numero di attentati avvenuti in territorio italiano estrapolati dal Global Terrorism Database dell’università del Maryland e il numero dei visitatori nei musei italiani. In base a questi indicatori, le regioni italiane hanno ricevuto un punteggio e sono state classificate secondo quattro categorie di rischio: alto, medio, basso e molto basso. La nostra regione in particolare è seconda in Italia per presenza di nigeriani, una delle nazioni che insieme a Pakistan, Iraq, Afghanista, e Siria forma la top five del terrore rilevata dall’Institute of Economics and Peace, mentre in tutto l’Emilia Romagna ha visto sei casi terroristici monitorati, tra tentativi di proselitismo e intemperanze in carcere. Poche le intercettazioni rilevate nel nostro territorio, mentre è consistente il numero di turisti che affolla i musei, ritenuti punti a rischio proprio per l’alta concentrazione di persone. Per il terzo anno di fila in cima alla lista, con rischio alto, c’è la Lombardia, che ha ricevuto punteggio 10, ovvero il massimo. Segue il Lazio con 9,25, il Piemonte con 4,19 e l’Emilia Romagna, con punteggio 4,10.