Verrà sperimentato a breve al Policlinico di Modena su pazienti che soffrono di quelle fratture ossee che faticano a rimarginarsi, una terapia innovativa che prevede l’uso di cellule staminali e un biomateriale ceramico

Curare le pseudoartrosi con l’utilizzo combinato di cellule staminali e di granuli di biomateriale ceramico che hanno una struttura molto simile all’osso.  È questo l’obiettivo di uno studio condotto al Policlinico di Modena, con la collaborazione di diversi centri italiani ed europei. La sperimentazione portata avanti su pazienti che soffrivano di questa dolorosa patologia – che impedisce alle fratture di rimarginarsi – ha avuto una risposta positiva nel 90% dei casi, ecco perché l’Unione Europea ha rifinanziato il progetto chiedendo ulteriori approfondimenti sulle dosi delle cellule da somministrare, e coinvolgendo anche la sanità modenese. Con questo studio si cerca anche di capire se e quando un paziente è in grado di “fare osso” e di conseguenza potrà essere utile per individuare i migliori donatori di staminali ossee con cui aiutare i pazienti che soffrono di patologie legate alla struttura scheletrica dell’organismo.

Nel video l’intervista al Prof. Massimo Dominici, ricercatore del progetto