La chiusura del punto nascita di Pavullo continua a dividere i fronti. Ieri la maggioranza PD in consiglio regionale ha respinto le richieste del Centrodestra e del Movimenti 5 Stelle che avevano chiesto alla giunta di riproporre una nuova deroga al Ministero della Salute

E’ continuata in Assemblea legislativa regionale la discussione sulla chiusura dei punti nascita di Pavullo e di quelli montani di Castelnovo Monti e Borgotaro con la maggioranza di centro sinistra che ha respinto tutti i documenti presentati da Forza Italia, Lega nord, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia-An, che avevano chiesto alla Giunta di riproporre la richiesta di deroga al Ministero della Salute per continuare a garantire alle centinaia di donne soprattutto residenti nella montagna modenese lontane anche un ora e mezzo di auto dall’ospedale di Sassuolo, la possibilità di partorire sul proprio territorio.

E se la battaglia dell’opposizione di centro destra e del Movimento 5 Stelle è concentrata sulla ricerca delle possibilità politiche per revocare la decisione di chiudere i punti nascita, il centro sinistra punta tutto sugli investimenti promessi per gli ospedali dopo la chiusura dei punti nascita, considerando di fatto le chiusure come frutto di un processo non più revocabile. Da archiviare per andare oltre.

Fatto sta che nessuno, in ambito politico, vuole rimanere col cerino in mano della responsabilità della chiusura definitiva. Una responsabilità non solo legata ad un si alla chiusura ma anche al non avere fatto quanto in proprio potere per evitarla. Per i comitati che all’inizio della settimana si sono trovati nel partecipato appuntamento di Pavullo, la Regione, proprio in funzione dei propri poteri,  se ci fosse la volontà politica, avrebbe la possibilità di opporsi alle valutazioni della commissione del Ministero della salute. Insomma un dibattito che non sembra placarsi e che continuerà nell’appuntamento pubblico fissato per il prossimo 24 ottobre al cinema teatro Mazzieri di Pavullo allla presenza del Presidente della Provincia Muzzarelli, dell’Assessore regionale alla sanità Venturi e del numero 1 dell’Ausl di Modena Annicchiarico.