Domani in Senato la relazione del Premier sulla crisi di governo apre una settimana decisiva per le sorti dell’esecutivo. Riepiloghiamo i possibili scenari

Martedì 20 agosto, è il giorno x per le sorti del governo. Dopo la crisi aperta nei giorni scorsi dalla dalle dichiarazioni Ministro dell’Interno Matteo Salvini, le sorti del governo e lo scenario di un possibile voto a ottobre si decideranno in parlamento. A partire dalle 15 di martedì 20 agosto quando si riunirà l’Aula del Senato per ascoltare le comunicazioni del premier Conte. Sulle quali anche Salvini, dopo la sfiducia e la chiusura dei giorni immediatamente successive allo strappo, si è detto possibilista, aprendo all’ipotesi di un rimpasto dell’esecutivo nel quale lui però non rinuncerebbe al ministero dell’interno. Una prospettiva nata anche per fronteggiare un nuovo eventuale asse PD-5stelle. Sulle dichiarazioni del Premier Conte, come prevede il regolamento, possono essere presentate e votate delle risoluzioni. Due le opzioni sul tavolo: Conte attenderà il voto e solo dopo deciderà sul da farsi. Seconda ipotesi Conte non attenderà il voto e andrà direttamente al quirinale. La palla passerebbe così nella mani di Mattarella che sarebbe da subito impegnato nella ricerca di una nuova maggioranza a sostegno di un possibile governo di scopo. In questo caso salterebbe la seduta alla camera prevista mercoledì 21 agosto, alle ore 11,30. Se il premier decidesse già martedì, di recarsi direttamente al Quirinale decretando di fatto la caduta del governo,  salterebbe anche la discussione in commissione alla Camera, prevista per giovedì 22 agosto, sulla riforma costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari, una misura fortemente voluta dal Movimento 5 stelle