Questa mattina in Tribunale a Modena si è svolta l’udienza preliminare del processo sull’omicidio di San Donnino. Alle sbarre Raffaele Esposito, accusato di tre gravissimi delitti a sfondo sessuale. Ammessa come parte civile l’Associazione Casa delle Donne

L’Associazione casa delle donne contro la violenza è stata ammessa come parte civile nel processo con rito abbreviato che vede alla sbarra il 34 enne cuoco di Savignano Raffaele Esposito accusato di tre gravissimi delitti a sfondo sessuale compiuti nell’arco di dieci giorni nel 2018. Nell’ordine, il tentato stupro in un garage di Zocca nei confronti di una conoscente amica della compagna, l’omicidio e la distruzione col fuoco del cadavere della  31enne Vasilica Nicoleta, e infine il tentativo di sequestro di una passante sconosciuta che però si è ribellata che prima di essere trascinata in auto è riuscita a liberarsi dalla presa dell’uomo e fuggire. Questa mattina Esposito è stato tradotto dal carcere all’aula del tribunale. Un processo emblematico per la gravità dei delitti, ma anche per i risvolti culturali e sociali legati alla giovane età e all’essere apparentemente insospettabile dell’uomo. Elementi che hanno rafforzato la convinzione della Casa delle Donne di costituirsi parte civile, per dare alla processo e ai suoi contenuti un rilievo pubblico e diffondere la sensibilizzazione.

Nel video le interviste a Rosanna Bartolini, Presidente Associazione Casa delle Donne contro la Violenza e a Valeria De Biase, Legale Associazione Casa delle donne contro la violenza