Sono 136 i comuni italiani interessati dal ballottaggio di domenica, tra essi anche le città di Mirandola, Castelfranco, Maranello e Carpi. Nella provincia modenese sono chiamati alle urne oltre 110 mila cittadini, per decidere il destino politico della propria città

Non è una sfida da poco quella di domenica per la provincia modenese. È una competizione dal valore tutto simbolico, in un quadro politico che ritorna verso il bipolarismo. Alle urne, i cittadini non decideranno solo la sorte politica di quattro città ricche e produttive, carrozze motrici dell’economia emiliana, ma anche sulla tenuta di un sistema di potere, quello della sinistra, già fortemente compromesso, che tradizionalmente ha in queste terre il suo baricentro identitario almeno dal secondo dopo guerra.  Equilibri saltati e sensibilità in forte mutamento, sono già realtà vive nelle nostre terre, che rischiano di venire riconfermate anche al ballottaggio di domenica. In un quadro di ritrovato bipolarismo centrodestra-centrosinistra, coi 5stelle fuori dai giochi, la sfida di domenica 9 giugno avrà il sapore di un testa a testa. L’avanzata leghista travolge e ribalta i ruoli a Mirandola, dove appare molto probabile la vittoria di Alberto Greco, una vittoria quasi annunciata in una città segnata dalla tragedia dell’incendio doloso della caserma della polizia ad opera di un giovane immigrato. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini ha voluto mettere la faccia su Mirandola, fiducioso delle possibilità del suo candidato, che per la prima volta ha buone probabilità di svuotare una delle cassaforti elettorali del Pd. Più incerta invece la sorte di Castelfranco, anch’essa tra le destinazioni della visita di Salvini in Emilia. Qui il Pd di Gargano è sopra di oltre dieci punti al candidato della destra Amicucci, ma il polarizzarsi del voto può ribaltare l’esito del primo turno. Saranno fondamentali i voti dei 5Stelle. Più difficile da espugnare è Maranello, ove il primato della sinistra pare meglio consolidato: il Pd di Zironi sfiora il 50% al primo turno, quasi 15 punti in vantaggio sulla coalizione trainata dalla Lega. Così anche a Carpi, dove il sindaco uscente Bellelli ha addirittura oltre 20 punti di vantaggio sulla sfidante Federica Boccaletti. Anche qui però, non è detta l’ultima parola.