Settimo anniversario del sisma che tra il 20 e il 29 maggio del 2012 mise in ginocchio l’Emilia Romagna, provocando 27 vittime e 45 mila sfollati, oltre che danni per svariati miliardi di euro. La ricostruzione prosegue senza sosta

La mente torna al 20 maggio del 2012. A un momento terribile. Nelle zone più colpite nessuno dimentica quei momenti: il boato prima della scossa e il lungo terremoto con il pavimento che non smetteva di muoversi. Poi nella notte, tutti in strada, attaccati ai telefonini per cercare notizie rassicuranti dai parenti sparsi nel territorio. La memoria oggi va al sisma che in pochi minuti tra il 20 e il 29 maggio di 7 anni fa, devastò 59 comuni dell’Emilia tra le provincie di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Ferrara, provocando oltre 13 miliardi di euro di danni, 27 vittime e 45mila sfollati. A sette anni di distanza da quella catastrofe naturale la ricostruzione continua, i terremotati si sono rimboccati le maniche e il 76% delle abitazioni è stato ricostruito, ancora però una famiglia su 10 non è tornata nelle proprie abitazioni. Per  la ricostruzione delle case e delle piccole attività economiche, il totale dei contributi stanziati ammonta a 2,7 miliardi, di cui già liquidati 2 miliardi. Gli edifici e i condomini completati sono oltre 6.900, per quasi 15 mila abitazioni rese di nuovo agibili. Nel merito della ricostruzione produttiva le domande di contributo approvate sono 3.499, per un totale di 1,9 miliardi di euro concessi. Nonostante a partire dal 2 gennaio scorso, lo stato di emergenza è cessato in 29 dei 59 comuni colpiti dal terremoto,  sono ancora rimasti nell’area definita “cratere” Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero e  Soliera.