Il marito di Ghizlan, la donna uccisa e data alle fiamme nei pressi dell’inceneritore a Modena, sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica per stabilire la sua capacità di intendere e di volere. L’uomo è stato trasferito dal carcere Sant’Anna di Modena al reparto di osservazione psichiatrica della casa circondariale di Piacenza

Sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica, Khalil Laamane, il 49enne accusato di aver ucciso con diverse coltellate la moglie separata Ghizlan El Hadraoui. Il giudice ha nominato un consulente che dovrà stabilire se l’uomo al momento del delitto era in grado di intendere e di volere, ma anche se sia affetto da disturbi della personalità e se sia quindi in grado di sostenere un processo. In carcere, i primi di marzo Laamane aveva tentato il suicidio ma era stato salvato in extremis: da allora si è dimostrato sempre più chiuso, di cattivo umore e soggetto ad atteggiamenti autolesionisti, tanto che le autorità carcerarie hanno ottenuto dal magistrato di sorveglianza il suo trasferimento a Piacenza, nel reparto di osservazione psichiatrica della casa circondariale.  L’esito della perizia è atteso per il prossimo 12 settembre. La vicenda risale alla mattina del 6 febbraio scorso quando il cadavere semi carbonizzato della donna, marocchina di 37 anni, venne ritrovato in un’auto posteggiata a poca distanza dall’inceneritore di via Cavazza, e le indagini, appena pochi giorni dopo, avevano condotto al marito, su cui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla parentela e dalla premeditazione