Le banche già sanzionate e coinvolte nella cosiddetta truffa dei diamanti si riprendano i preziosi e risarciscano i clienti risparmiatori. Questo l’appello lanciato dal Codacons di Modena che in questi mesi ha portato avanti le istanze di centinaia di modenesi

Nei lenti passaggi della burocrazia e della giustizia italiani, non si ferma l’azione di chi da mesi si sta occupando delle richieste di risarcimento dei tanti cittadini risparmiatori coinvolti, come parte lesa, nello scandalo sulla vendita di diamanti come bene rifugio. Attraverso due società finanziarie e almeno 5 grandi istituti di credito già sanzionati dall’antitrust con una multa milionaria. Multa che anche il Tar ha confermato, bocciando il ricorso della banche, alle quali, afferma Fabio Galli del Codacons, non resta altro che assumersi le responsabilità nei confronti dei clienti. L’associazione modenese sta portando avanti le istanze di buona parte di quegli 800 risparmiatori modenesi che sarebbero coinvolti. Per ognuno dei quali le procedure, finalizzate poi ad un risarcimento, prevedono la messa in mora, l’istanza all’antitrust. Il problema è dato dal fallimento di alcune società che avrebbero piazzato sul mercato i diamanti e che impone si subentrare come soggetti creditori nella procedura. Insimma passaggi complessi e dall’esito non certo scontato che porta il Codacons ad una proposta.

Nel video l’intervista a Fabio Galli, Codacons