Fumata nera per il nuovo bando per l’accoglienza dei richiedenti asilo in provincia di Modena. Sono 1600 quelli attualmente accolti. Le nuove norme restrittive sull’immigrazione hanno ridotto a due i partecipanti al bando della prefettura

Le motivazioni ufficiali si sapranno soltanto domani ma è già chiaro che gli effetti delle restrizioni sul sistema e sui costi dell’accoglienza dei richiedenti asilo introdotti con il decreto ministeriale del novembre 2018 potrebbero determinare l’impossibilità di affidare l’appalto per la gestione dell’accoglienza per altri due anni dei richiedenti asilo presenti in provincia di Modena. 1611 per la precisione. Perché se fino a un anno fa il ministero garantiva alle cooperative ed alle associazioni 32,5 euro a persona al giorno, oggi ne garantisce 21 per le strutture fino a 50 persone e circa 25 a persone per le strutture abitative singole. Ed è così che se al bando precedente si erano presentati 8 soggetti rimasti poi sette a gestire l’intero numero di migranti, oggi i soggetti che si sono presentati all’appello della prefettura con il nuovo bando per l’appalto biennale, con partenza inizio giugno 2019 sono soltanto due. Nessuno di questi è tra i più grossi in termini di capacità ricettiva che fino ad ora hanno egstito il servizio. Che non si sono più presentati. Nonostante l’ingente cifra dell’appalto messi sul tavolo dalla Prefettura e finanziati dal Ministero. Dodici milioni di euro all’anno per due anni. Rinnovabili. O comunque prorogabili in caso di mancanza di impossibilità di procedere a nuovi affidamenti. Come è successo in questo passaggio. In cui i soli due soggetti disposti a farsi avanti provando a gestire il servizio di vitto alloggio e comprendendo anche il pocket Modena e scheda telefonica da 5 euro difficilmente potrebbero garantire l’accoglienza ad un numero così grande di immigrati.  La conseguenza è il mancato affidamento dell’appalto e la decisione di prorogare agli attuali gestori il servizio almeno fino a giugno, In attesa venga istruito un nuovo bando.