Oltre due anni e mezzo di lavori e di attesa per poter trasformare in un contenitore culturale la sede dell’ex ospedale Estense. Un elemento funzionale al più ampio progetto di riqualificazione del comparto S.Agostino, che su più fronti ha ricevuto forti battute d’arresto

Appalto affidato ma ancora tempi lunghi per la riqualificazione a destinazione culturale del polo S.Agostino- Estense. In attesa del parere della Soprintendenza che dovrà autorizzare le demolizioni previste nel comparto S.Agostino, la Fondazione Cassa di Risparmio ha presentato oggi insieme al Comune gli unici lavori che possono partire e per questo appaltati. Quelli relativi all’ex ospedale estense, anch’essi destinati a funzioni culturali in diretto collegamento con i musei civici e un domani dai tempi indefiniti con l’eterno incompiuto opera di riqualificazione dell’ex S.Agostino. E così si parte con primo stralcio dei lavori sull’Estense. Cantiere affidato alla ditta D’adiutorio di Teramo, per un valore da 17 milioni di euro, finanziati dal ministero dei beni culturali con il progetto ‘Ducato Estense’. Il via nelle prossime settimane, per almeno due anni e mezzo di cantieri. Riguarderanno da subito l’impiantistica e antisimica per poi giungere alla parte più funzionale degli spazi distribuiti per oltre mille metri al piano terra dell’ex nosocomio. Ma i tempi come detto sono lunghi. Ma se quelli per l’Estense sono definiti, ancora incerti dopo dieci anni di discussione quelli del S.Agostino, arenati nuovamente dall’autunno scorso, quando alla conferenza dei servizi mancò il parere della Soprintendenza sulle demolizioni interne all’edificio. Indicrezioni non confermate parlano di un indicazione negativa che sarebbe già arrivata da settimana negli uffici della fondazione, ma a domanda il Presidente Paolo Cavicchioli risponde e chiude così

Nel video le interviste a:

– Giovanni Cerfogli, architetto

– Paolo Cavicchioli, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena