Dopo la sosta del fine settimana inizia il rush finale con 9 gare condensate in 41 giorni che decideranno il futuro della squadra di Castori

Quello che Fabrizio Castori aveva definito una sorta di Mondiale in 10 giornate è cominciato come peggio non poteva per il Carpi. I 4 gol di Palermo, i due rossi a Pasciuti e Kresic e le polemiche che ne sono seguite portando al ritiro di Carpineti hanno reso ancora più incandescente un finale di stagione che per il Carpi sarà il più difficile della sua recente storia. La salvezza in B può essere infatti cruciale anche per lo stesso futuro del club biancorosso, dopo 6 anni passati nel gotha del calcio, mentre una retrocessione aprirebbe le porte a scenari di una possibile uscita di scena anche del patron Stefano Bonacini. Poli e compagni hanno 41 giorni a disposizione, dalla gara di sabato 30 marzo col Crotone fino a quella dell’11 maggio contro il Venezia, sempre al Cabassi, per cercare quello che assomiglia sempre più a un miracolo. Non basterà cambiare marcia come già fatto a fine girone di andata, proprio nella gara sul campo del Crotone. Anche allora il Carpi aveva raccolto appena 5 punti nelle prime 9 gare giocate, lo stesso bottino delle prime 9 giornate del girone di ritorno. Proprio pareggiando 1-1 a Crotone era cominciato un mini ciclo positivo che aveva permesso ai biancorossi di vincere 3 delle ultime 9 gare e con 12 punti conquistati e 17 totali di chiudere al quint’ultimo posto il girone di andata. Fare 12 punti anche nelle prossime 9 gare però questa volta non basterà, perché tutte le rivali nella prima parte del ritorno hanno corso più velocemente del Carpi e quota 34 punti difficilmente eviterebbe alla squadra di Castori uno degli ultimi tre posti che valgono la C diretta.