Alla luce del grande successo di pubblico riscosso finora, il Museo Ferrari di Maranello ha deciso di prorogare fino al 30 aprile “Michael 50”, la mostra dedicata al mito di Michael Schumacher. L’esposizione, inaugurata lo scorso 3 gennaio, racconta la straordinaria carriera del campione e i suoi record ineguagliati nella storia di Formula Uno

Si chiama Michael Schumacher, giovane teutonico, tipica espressione di un territorio ed un popolo tradizionalmente orientato alla perfezione meticolosa, alla espressione di forza ed intelligenza, mai indecisa o debole. Lo adottammo in Italia, paese di pane, amore e fantasia, dove intelligenza e’ espressione di entusiasmo , un po’ folle, imprevedibile, così irripetibile che a volte sembra arte innata. L’amore sbocciò a causa della più bella ed amata italiana. Conosciuta nel mondo. Ammirata, Desiderata. Corteggiata come icona ed idolo. La Ferrari. Il giovane tedesco dallo sguardo di ferro. Il popolo italiano degli irriducibili appassionati Ferrari si sono dati appuntamento al Museo Ferrari a Maranello. Un luogo mitico. Di culto per i cinquant’anni di Michael, pluricampione. Nel cuore dei tifosi per i meriti sportivi che lo hanno inscritto nella leggenda più straordinaria dello sport a quattro ruote. 7 titoli mondiali. 91 vittore, 155 podi. Per contenere i suoi trofei è probabile che l’intera struttura museale a malapena sarebbe riuscita ad offrire i giusti spazi, ancorchè occupati da alcune delle monoposto Ferrari più importanti tra quelle degli undici anni che Michael ha trascorso a Maranello. Schumacher non fu solo l’irriducibile delle vittorie studiate, attese, conquistate e recuperate, ma anche uno straordinario sviluppatore, sogno di ogni ingegnere meccanico e progettista,  capace di dare contributo e sostegno nel perfezionamento di vetture non solo da competizione, ma anche per strada. L’evento ha accelerato i battiti di tanti cuori di appassionati anche per le più recenti vicende umane del grande campione, caratterizzata da eventi avversi e tragici. I suoi cinquant’anni sono una festa che smuove meravigliosi ricordi e genera commossa passione. Il cuore dei campioni si pensa possa essere di acciaio, ed in questa circostanza, gareggiare in durezza con quello della monoposto rossa fiammeggiante nella quale tante volte ha accelerato i battiti. Tuttavia il cuore impavido del campione ha saputo innamorarsi dei cuori folli dei tanti tifosi riuscendo a creare un idillio che ancora resiste e non accenna ad abbattersi alla malvagità del tempo e della dimenticanza. Schumacher resta e resterà nella storia dei miti Ferrari. Mito nel mito per raccontare ciò che siamo, mediante i successi di una rossa monoposto che è favola e leggenda,  quando ci prende l’orgoglio nel momento splendidamente unico della vittoria.