E’ stato isolato ed incapsulato con un provvedimento urgente il sito denominato la Frattina nel Comune di Castelvetro. Una discarica a cielo aperto che per 40 anni ha raccolto rifiuti industriali, fanghi, metalli pesanti, e amianto.

Ci sono voluti più di dieci anni di denunce, esposti, segnalazioni  per arrivare una prima soluzione a quello che oggi viene definito come storico disastro ambientale. Una situazione che solo recentemente anche la stessa Regione ha definito di grave pericolo, un pericolo però che si protrae da 30 anni. Stiamo parlando del sito La Frattina, nel comune di Castelvetro. Migliaia di metri quadrati sulle sponde del fiume Tiepido. Dall’inizio degli anni ’80 discarica a cielo aperto per rifiuti industriali e compresi fanghi, metalli pesanti, e amianto. Centinaia di tonnellate di materiale nel tempo furono poi coperti da cinquanta centimentri di terreno coltivato per anni per produrre anche foraggio nell’indifferenza delle istituzioni e nel rimpallo di responsabilità che i cittadini diventati poi consiglieri del M5S Roberto Monfredini e Filippo Gianaroli hanno portato alla luce. Soprattutto da quando il fiume Tiepido ha eroso lo sponda portando alla luce anni fa strati di materiale in inquinante,  metalli pesanti come piombo cadmio e strati di amianto. Il tutto a contatto in un area di tutela ambientale con le acque del fiume che in piena per anni ha portato a valle inquinanti di ogni tipo, tutto documentando. 5 anni di denunce non sono stati sufficienti per smuovere le istituzioni locali. La svolta con il ricorso all’Europa che ha risposta definendo il sito pericoloso ed attivando solo a quel punto le istituzioni locali Regione compresa. Sodisfazione per i due consilieri, ora il sito è stato incapsulato, ma l’attenzione rimane alta. Si tratta solo di una fase di messa in sicurezza alla quale dovrà seguire per forza la bonifica del sito.

Nel servizio l’intervista a Filippo Gianaroli, Capogruppo consiliare Movimento 5 stelle Castelvetro