Attendono l’esito degli ingegneri strutturali le famiglie di via Cappellina, a Nonantola, evacuate a seguito dell’esplosione del 4 gennaio. Migliorano invece le condizioni dei feriti

Rimangono ancora fuori dalle loro case le quattro famiglie di via Cappellina 5, a Nonantola. Dopo l’esplosione che il 4 gennaio ha gravemente danneggiato la struttura, è ancora sotto sequestro l’appartamento da cui è partito lo scoppio, mentre le altre tre abitazioni rimangono chiuse in attesa della relazione finale redatta dagli ingegneri strutturali, che questa settimana hanno effettuato i sopralluoghi. Da questo responso dipende la possibilità, per tre delle quattro famiglie evacuate, di tornare ad abitare in tempi brevi nelle loro case, mentre dovranno obbligatoriamente attendere l’esito dell’inchiesta contro ignoti per disastro colposo le persone residenti al primo piano, nella casa sotto la lente della Procura. Al momento ancora non si conosce il verdetto da parte degli ingegneri, ma sembra che i danni maggiori siano concentrati al primo e al secondo piano nell’ala in cui è avvenuto lo scoppio, che ha causato anche preoccupanti crepe nei muri esterni. Un altro punto critico potrebbero essere le scale interne, che potrebbero rendere irraggiungibili anche gli appartamenti che hanno riportato danni minori. Sul fronte feriti arrivano buone notizie: solo due quelli ancora in ospedale. La donna di 74 anni ricoverata al centro grandi ustionati di Parma ha subito un’operazione alle gambe, dove aveva riportato le ustioni più gravi, che è andata a buon fine. Il marito, di 78 anni, è in procinto di essere dimesso dal Policlinico.