Beni immobili e mobili del valore di oltre un milione di euro sono stati sottratti a Gaetano Blasco, condannato a 21 anni di carcere nel processo Aemilia. Blasco è noto anche a Modena, per via delle intercettazioni che lo colgono mentre ride del disastro del terremoto

Oltre un milione di euro, tra beni mobili e immobili, sono stati sequestrati a Gaetano Blasco. Lo stesso “Gaetà” che appena dopo il terremoto del 2012 che colpi la bassa modenese, rideva  della tragedia, in previsione degli affari che avrebbe potuto fare con i lavori di ricostruzione. Per Blasco, considerato esponente della ‘Ndrangheta in Emilia-Romagna e già detenuto, è scattato un maxi sequestro da parte della Direzione distrettuale Antimafia di Firenze, coadiuvata dalla Dia di Bologna. Sono 7 i beni mobili sottratti, oltre a 6 società, un immobile a Reggio Emilia e 9 rapporti bancari tra conti correnti, libretti di deposito e dossier. L’imprenditore calabrese si è trasferito a Reggio a fine anni Novanta e nel 2015 è stato arrestato nell’ambito del processo Aemilia per il reato di associazione di tipo mafioso, delitto per il quale è stato condannato col rito abbreviato a 17 anni e 4 mesi di reclusione il 31 ottobre 2018, nonché per altre fattispecie criminose aggravate dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, quali incendi, estorsioni, usura, nonché gravi e reiterate violazioni tributarie, delitti per i quali è stato condannato, nel rito ordinario, alla pena di anni 21 di reclusione e 26.000 euro di multa dallo stesso Tribunale. I beni sequestrati a Blasco, facevano parte di una vita fatta di lussi e movimenti di denaro sproporzionati rispetto alle capacità reddituali dichiarate.